Don Giuseppe Gervasini (Sant'Ambrogio Olona, 1 marzo 1867 – Milano, 22 novembre 1941) è stato un religioso italiano. Sacerdote, meglio noto come el Pret de Ratanà, ovvero il prete di Retenate, un tempo frazione di Vignate ed ora nel territorio del Comune di Rodano (MI), dove fu cappellano dal 1897 al 1901, è molto venerato in Lombardia, benché non sia stato canonizzato dalla chiesa cattolica.
Nato in una famiglia povera (il padre era cavatore di pietra, la madre lavorava in filanda), primogenito di cinque figli, quattro dei quali morti in tenera età, si trasferì da bambino insieme ai genitori all'Isola, malfamato quartiere milanese della zona di Porta Garibaldi.
Durante il servizio di leva, prestato a Caserta quale addetto alla sanità tra il 1887 ed il 1888, sviluppa in prima persona la conoscenza di mali e rimedi e scopre forse il dono o carisma della guarigione.
Lungi dal giovargli, questa qualità suscita sospetto e invidie nelle gerarchie ecclesiastiche, che lo giudicano un "prete scomodo" e lo trasferiscono frequentemente da una parrocchia all'altra: da Pogliano Milanese a Cabiate, a San Vittore al Corpo di Milano, a Dergano, a Peregallo di Lesmo fino a Retenate, località che gli valse il soprannome con cui è ancora conosciuto.
Le sue qualità di guaritore e taumaturgo, nonché la capacità di usare erbe medicinali per la confezione di decotti ed unguenti per curare le più svariate malattie, gli procurarono una vasta fama che si diffuse sino alla metropoli lombarda e numerosi erano coloro che, o per mancanza di mezzi o per sfiducia della medicina "ufficiale", si rivolgevano a lui per avere aiuto e consiglio.